RISCHIO ELETTRICO
Il Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 ha fornito precise indicazioni sulla valutazione del rischio elettrico, successivamente integrate e modificate, anche sostanzialmente, dal Dlgs 106/2009.
Il Capo III “Impianti e apparecchiature elettriche” del Titolo III “Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale” riprende e sviluppa in modo specifico gli obblighi del datore di lavoro connessi alla presenza del rischio elettrico: rilevante appare l’esplicito obbligo a carico del datore di lavoro introdotto al comma 2 dell’art.80 (“Obblighi del datore di lavoro”), di valutare i rischi di natura elettrica tenendo in considerazione tre aspetti fondamentali:
1. le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro considerando eventuali interferenze;
2. i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
3. tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
Procedura che generalmente deve essere seguita nella redazione di un documento di valutazione del rischio elettrico:
Identificazione delle aree omogenee per identificare il rischio elettrico
Si dovrà inizialmente suddividere la realtà aziendale classificando aree omogenee per il rischio elettrico, quali ad esempio:
a) Luoghi ordinari;
b) Luoghi a maggior rischio in caso d’incendio;
c) Luoghi conduttori ristretti: ossia luoghi che si presentano delimitati da superfici metalliche o comunque conduttrici in buon collegamento elettrico con il terreno e che al loro interno è elevata la probabilità che una persona possa venire in contatto con tali superfici attraverso un'ampia parte del corpo diversa da mani e piedi (es. i serbatoi metallici, scavi, ecc... )
d) Luoghi con pericolo di esplosione: ossia luoghi in cui possono formarsi atmosfere esplosive, cioè una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta
e) Cabine di trasformazione MT/BT
f) Locali ad uso medico
g) Ambienti in cui si svolgono attività di zootecnia
h) Cantieri
La conformità degli impianti elettrici
La rispondenza degli impianti elettrici ai requisiti di legge, ossia la realizzazione degli impianti secondo la “regola dell’arte” è da considerarsi un pre-requisito per la valutazione del rischio elettrico.
In altri termini, la verifica di conformità degli impianti è un’attività che deve essere svolta a monte della valutazione del rischio e che, se non dà luogo ad un riscontro positivo, determina già una condizione di rischio inaccettabile.
Sulla base delle precedenti considerazioni, la valutazione del rischio elettrico dovrà orientarsi sui rischi residui, ovvero sui rischi non già prevenuti o protetti da una progettazione e realizzazione a regola d’arte, ed in particolare dai rischi connessi ad una delle seguenti possibili cause:
- Non idonea manutenzione e verifica degli apparecchi ed impianti elettrici;
- Carente informazione dei lavoratori sui rischi di natura elettrica;
- Insufficiente formazione sul corretto utilizzo degli apparecchi ed impianti elettrici.
La valutazione del rischio elettrico per gli operatori non elettrici
I lavoratori che “impiegano” semplicemente l’impianto e le apparecchiature elettriche sono soggetti a rischi sostanzialmente diversi rispetto a quei lavoratori che effettuano ad esempio operazioni di manutenzione degli impianti, ossia “lavori elettrici” (come definito dalla norma CEI 11-27): se nel primo caso la sostanziale “intrinseca” sicurezza di impianti ed apparecchi a norma garantisce un lavoratore, correttamente informato sui concetti basilari del rischio elettrico, nel secondo caso solo una puntuale definizione dell’ambito di intervento del lavoratore (ossia la definizione di una precisa procedura d’intervento), associata ad una specifica formazione e addestramento in merito al rischio elettrico, nonché alla fornitura ed utilizzo di D.P.I. idonei, consente di garantire il raggiungimento di livelli di sicurezza “accettabili”.
La valutazione del rischio elettrico per gli addetti ai lavori elettrici
Il datore di lavoro, per effettuare la valutazione dei rischi a cui sono soggetti gli addetti ai lavori elettrici e per la scelta delle misure di sicurezza, dovrà considerare come riferimento le indicazioni rintracciabili nella norma CEI 11-27.
Per quanto riguarda i lavori elettrici sotto tensione è necessario evidenziare che l’art. 82 stabilisce innanzitutto che tali lavori sono innanzitutto vietati, tuttavia, quando inevitabilmente necessari per ragioni tecnico-organizzative, consentiti su impianti con tensione di sicurezza, o su impianti di categoria 0 e I, purché il lavoratore sia formato e addestrato ad operare rispettando i requisiti indicati nella norma CEI 11-27 e il datore di lavoro abbia attribuito formalmente l’idoneità allo svolgimento delle specifiche attività effettivamente svolte dal lavoratore, intendendo con ciò che l’idoneità non può essere generica, ossia per qualunque lavoro elettrico, e nel rispetto di procedure di lavoro previste dalle vigenti norme tecniche.
La norma CEI 11-27 prevede che il datore di lavoro attribuisca per iscritto la qualifica ad operare sugli impianti elettrici: tale qualifica può essere di “persona esperta” (PES), “persona avvertita” (PAV) e di persona “idonea ai lavori elettrici sotto tensione” (nel gergo PEI).
La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia prescrizioni che linee guida al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze tecniche, nonché di capacità organizzativa e d’esecuzione pratica di attività nei lavori elettrici.
Lo studio Bogliani svolge corsi per operatori PAV / PES presso le aziende, utilizzando materiale didattico specifico e mediante attrezzature multimediali, con test finali di apprendimento, rilasciando attesati di partecipazione valide al fine delle nomine dei PEI da parte del Datore di Lavoro.
Di seguito si indica un esempio di programma di corso sul rischio elettrico rispondente ai contenuti minimi imposti delle norme CEI 11-27, che potrà essere personalizzato a richiesta del Committente, integrandolo con le proprie caratteristiche Aziendali e con le specificità delle varie attività svolte:
LA DOCUMENTAZIONE
- La documentazione di impianto
- Simbologie e schemi elettrici
CORRENTE ELETTRICA E CORPO UMANO
- Introduzione
- Effetti della corrente elettrica
- Limiti di pericolosità
- Resistenza corpo umano
- Curve di sicurezza
IMPIANTI ELETTRICI
- quadri elettrici
- cavi e cavidotti
- utilizzatori
- prese di corrente
- esempi di installazione
GENERALITA’ SUI LAVORI ELETTRICI
- Tipi di lavori elettrici
- Misure di sicurezza
- Parti attive pericolose e non pericolose
- Chi può eseguire lavori elettrici
- Il preposto ai lavori elettrici
- Comunicazioni
- Attrezzi e DPI per lavori elettrici
LAVORI ELETTRICI FUORI TENSIONE (BASSA TENSIONE)
- Generalità
- Individuazione della zona di lavoro
- Sezionamento delle parti attive
- Provvedimenti per evitare richiusure intempestive
- Verifica dell’assenza di tensione
- Messa a terra e in cortocircuito
- Rimessa in tensione al termine del lavoro
LAVORI ELETTRICI IN PROSSIMITA’ (BASSA TENSIONE)
- Generalità
- Protezione per mezzo di barriere
- Protezione mediante distanza con sorveglianza
IMPIANTI ELETTRICI ( approfondimento )
- quadri elettrici
- cavi e cavidotti
- utilizzatori
- prese di corrente
- esempi di installazione
LAVORI ELETTRICI SOTTO TENSIONE (BASSA TENSIONE)
- Generalità
- Condizioni ambientali
- Lavoro elettrico sotto tensione a contatto
- Lavoro elettrico sotto tensione a distanza
LAVORI ELETTRICI IN AMBIENTI CON PERICOLO DI INCENDIO (MARCI)
- La combustione
- L’incendio e la sua dinamica
- Sorgenti di innesco
- Luoghi a maggior rischio in caso d’incendio (MARCI)
- Norme CEI 64-8 / 7
LAVORI ELETTRICI IN AMBIENTI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE (ATEX)
- L’esplosione
- Dinamica dell’esplosione
- Sostanze pericolose ( gas, vapori, polveri )
- Sorgenti di innesco
- Cenni di classificazione degli ambienti con pericolo di esplosione
- Norme CEI 31-30, 31-35 e 31-66
- Direttiva ATEX
VERIFICHE PROVE E MISURAZIONI
- Esami a vista
- Strumenti di misura
- Misurazioni con multimetri digitali
- Misurazioni con pinza amperometrica
- Prova continuità dei conduttori di protezione
- Misura della resistenza di isolamento
- Verifica delle protezioni differenziali
CASI PARTICOLARI
- Situazioni tipiche e cablaggi di quadro elettrico di distribuzione
- Situazioni tipiche e cablaggi di quadro elettrico a bordo macchina
- Circuiti ausiliari e relativi sistemi di alimentazione